Abitanti
: 5614
CAP
: 88821
Altitudine
: 180 m
Prefisso
: 0962
Superficie
: 43 Kmq
Le origini di Rocca di Neto sono legate indissolubilmente a quelle del fiume Neto (come trasmettono le fonti antiche) occupato sin dal VII sec. a.C. dagli Achei al ritorno da una spedizione contro Troia. Una fertile valle tra terre rigogliose che poteva offrire materie prime, acqua, animali ed enormi spazi disabitati ove impiantare centri agricoli e commerciali: è questo lo scenario in cui sorge Rocca di Neto, edificata sulle alture di Cupole e di Tanzanovella con il nome di Casale di Terrate. La prematura fine della civiltà greca aprì la strada a tutti gli altri insediamenti che in Calabria si avvicendavano senza interruzione. Così fu dominata dalla potenza romana, dalle invasioni barbariche, dai bizantini, dalle incursioni saracene, dagli svevi, angioini, aragonesi, spagnoli e altri ancora lasciando le proprie tracce nel corpo vivo dell’abitato che comportò uno sviluppo demografico, un aumento del patrimonio architettonico con luoghi di culto e palazzi emergenti favorendo così le attività economiche.Intorno al XV secolo Casale di Terrate cambiò la sua denominazione in Rocca di Neto ma venne distrutto dal principe di Rossano, Marino di Marzano. Venne così riedificata presso la località Rocca Vecchia, un sito interessato da grotte rupestri scavate nell’arenaria, crescendo lentamente ma un terremoto la rase al suolo nel 1832. L’abitato venne nuovamente ricostruito sull’attuale sito con un centro di 700 anime col nome di Rocca Ferdinandea in omaggio al re di Napoli fino al 1863 quando riacquista definitivamente il nome attuale. Dal punto di vista urbanistico l’abitato si sviluppa su assi regolari e ortogonali tra loro sui quali si elevano interessanti palazzi e luoghi di culto quali palazzo Marraino, la chiesa di S.Filomena, i resti del Casino dei Certosini di S. Stefano, casa Gallo - Arcuri e Santa Maria delle Terrate. All’esterno dell’abitato, oltre alle grotte della vecchia Rocca insistono la chiesa della Madonna delle Sette Porte e i resti del Convento degli Agostiniani.
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