Posizionata nella parte nord-orientale della costa dell’Alto Ionio, Rossano presenta una conformazione geomorfologia caratterizzata da tre fasce: la costa lunga km 18, la pianura e la zona collina pre-silana. La ricerca archeologica attuata su alcune colline rimanda ad un’origine antica risalente all’età del Ferro ed è immaginabile che il territorio abbia fatto parte dell’influenza egemonica di Sibari nel periodo magno greco, ma gli studiosi rimandano ad una fondazione romana. La stessa denominazione della città, come tramandano le fonti, si riferisce ad un membro della famiglia Roscia che abitava una villa romana. Solo con i bizantini il territorio conobbe grande splendore, divenendo caposaldo militare e centro di vita culturale e religiosa come documentano i vari luoghi di culto di straordinaria importanza storico - artistico e culturale tanto da meritare l’appellativo “Rossano la perla bizantina” o addirittura la “Ravenna del Sud”. Sede vescovile già dall’VIII secolo in poi, Rossano fu anche meta di un vasto movimento monastico di tipo basiliano come testimoniano gli insediamenti rupestri degli eremi e delle lauree, alcune delle quali ben conservate e visibili, tanto da identificare il territorio come una delle principali aree di vita ascetiche del Mezzogiorno. Il nucleo originario era difeso da una fortificazione situata nella parte più alta del colle e intorno al quale si svilupparono le altre cellule abitative, si tratta di una vera e propria città-fortezza quasi inattaccabile e mai conquistata dai Saraceni. Nel 1876 iniziarono i lavori per la costruzione della ferrovia ionica comportando un’espansione verso la costa e la costituzione quindi di un nuovo centro urbano chiamato Rossano scalo. La vita economica è basata sull’agricoltura al quale si aggiunge l’importanza della glycyrrhizia glabra, la pianta della liquirizia che cresce spontaneamente a Rossano e per la quale fu fondato nel 1731 uno dei primi conci industriali di estrazione dell’essenza di liquirizia dai baroni Amarelli.