Posta sulla costa Jonica crotonese, Cirò Marina, conosciuta nell’antichità come “Sacra Krimisa”, è un’area turistico–culturale particolarmente attiva, grazie alle sue belle spiagge, agli stabilimenti balneari ed alla tradizione storico-archeologica che la contraddistingue. Le fonti storiche, infatti, rimandano ad origini mitologiche secondo le quali l’eroe Filottete, di ritorno dalla guerra di Troia, consacrò arco e frecce ricevute in dono da Eracle fondando il tempio di Apollo Alaios, del quale si rinvennero le fondamenta presso Punta Alice. Istituitasi come comune autonomo da Cirò superiore il 13 marzo del 1952, sia in città che in campagna si possono ammirare significative presenze architettoniche: i resti della Torre Nuova sul Lipuda, la Casa Taverna, il palazzo Porti (sede del Museo archeologico), casa Sculco, casa Saverona e altre residenze rurali circondate da vigneti, aranceti ed oliveti. Il territorio cirotano fu sede di scontro tra la civiltà d’oriente e quella d’occidente, come testimoniano i cosiddetti Mercati Saraceni (un complesso architettonico costruito da tanti piccoli vani in una successione di archetti sul promontorio di Madonna di Mare) che ospitano oggi manifestazioni culturali e rappresentazioni teatrali e che consentono di godere di un panorama suggestivo che si affaccia sul promontorio di Punta Alice. Il boom edilizio della cittadina si ebbe nei decenni che precedettero l’autonomia comunale grazie ad un intensificarsi delle attività agricole, ittiche, industriali e soprattutto turistiche: il turismo, infatti, diede impulso all’istituzione di servizi pubblici e commerciali e alla nascita di attività artigianali come l’arte orafa, quella delle terrecotte (tipiche le creazioni ispirate alla Magna Grecia), del restauro e del ferro battuto.