Piccolo centro arbëresh sito sul versante orientale della catena costiera paolana, San Martino di Finita rimanda le sue origini all’occupazione di profughi albanesi, avvenuto nel XV secolo, ma si è a conoscenza di una bolla papale emanata il 21 settembre del 1089 da Papa Urbano II, con la quale si confermava il possesso della terra di San Martino all’abate S. Trinità di Cava. L’etimologia della denominazione San Martino di Finita si riferisce al santo patrono del luogo con l’aggiunta di Finita per via dell’omonimo torrente che scorre nei suoi pressi. Nonostante il trascorrere delle attività umane che si sono stratificate nel territorio, il paesaggio artistico del territorio risulta incontaminato e il borgo antico conserva intatto l’impianto urbanistico, tipico di queste comunità, fatto di abitazioni di matrice popolare che scendono a grappoli per il pendio collinare. Si possono ammirare ancora gli antichi palazzi gentilizi che si ergono sull’antico abitato e luoghi di culto di rito cristiano presenti nel centro e nelle campagne circostanti. Merita una citazione il Santuario della Madonna della Misericordia, ad unica navata, costruita su una piccola collina nei pressi del fiume Finita che reca un’iscrizione del 1828 sulla facciata principale.