Su una collina della costa Ionica Cosentina sorge Terranova di Sibari come una terrazza aperta alla vista delle catene montuose del Pollino e della Sila Greca, e fondata, secondo la tradizione, dai profughi della colonia di Thurium. L’attuale denominazione della città potrebbe derivare da Thurium novum, la “nuova Turio” con l’aggiunta di Sibari ovviamente. La città storica comincia ad assumere le proprie peculiarità con la dominazione bizantina per caratterizzarsi sempre più con le dominazioni successive, tanto da costruire un bel borgo colmo di edifici rappresentativi e fortificato dalla cinta muraria. Del sistema difensivo poco si è conservato ma rimane ancora la porta orientale con struttura arcuata che consentiva l’ingresso nell’abitato e decorato da merlature ed affreschi. L’interno è caratterizzato da stradine e vicoli di varie dimensioni tra le quali spicca via della Silica (chiamata così per i ciottoli che rivestono la pavimentazione) e sulle quali si concentrano numerosi esercizi commerciali. Nato per scopi difensivi il Castello feudale venne edificato probabilmente intorno al 1100 di cui rimane oggi solo la strutture esterna a pianta quadrata sormontata da una torre anch’essa della stessa base. Ampliato nel tempo con l’aggiunta di un teatro monumentale per allietare i feudatari non è oggi valorizzato per le sue peculiarità storico-artistiche.