Location cinematografiche calabresi e cineturismo in Calabria
Calabria e Cinema: un connubio sempre più frequente
La Calabria è stata più volte teatro di set cinematografici e di location per fiction di grande successo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il territorio calabrese non è stato utilizzato soltanto per film di ‘ndrangheta e criminalità ma, come era giusto che fosse, anche per storie ambientate nel passato o in località fantastiche. Questo editoriale sulle location cinematografiche in Calabria ha in serbo per voi, crediamo, diverse sorprese.
Già negli Anni Cinquanta il regista M. Camerini pensò di utilizzare i luoghi selvaggi della Sila Piccola nella provincia di Catanzaro per portare sul grande schermo le vicende del Brigante Peppe Musolino, il bandito gentiluomo interpretato da Amedeo Nazzari che si rifugiava nelle foreste dell’Aspromonte. “Il brigante Musolino” (1950) è l’esempio più riuscito di questo filone che comprende anche, sempre con Nazzari protagonista, “Il lupo della Sila” (1949) di D. Coletti e “Il brigante di Tacca del lupo” (1952) di P. Germi.
Sui film di ‘ndrangheta girati in Calabria si potrebbe dire tanto. Vogliamo però citare, come rappresentante del filone, la fiction del 2007 “Era mio fratello”, girata tra Reggio Calabria, Catona, Pentadattilo e Palmi, in cui la lotta tra il Bene e il Male, tra la Giustizia e la Criminalità viene impersonata da due fratelli orfani, separati in tenera età, che si ritrovano da adulti l’uno contro l’altro: per ironia della sorte sono stati adottati rispettivamente dalla famiglia di un carabiniere e da quella di un boss. Nel cast ricordiamo Anna Valle, Massimo Ghini, Maurizio Aiello ed Enzo De Caro.
Altra fiction dal grande ritmo è “In fuga con Marlene” (2007), un road-movie che narra l’avventura di una rapinatrice evasa di galera che intraprende una rocambolesca fuga dal Nord al Sud dell’Italia, fermandosi in Calabria. La cornice dello sceneggiato, che ha per protagonista la calabrese Monica Guerritore (originaria di Palmi), è Amantea, cittadina costiera del basso Tirreno cosentino dal caratteristico centro storico.
La storia recente della Calabria, specie di Reggio, è alla base di “Liberarsi - Figli di una rivoluzione minore” di Salvatore Romano: Pietro (Roberto Zibetti), giornalista, si ritrova a dover ripercorrere idealmente il periodo dei moti reggini del 1970, gli anni delle barricate e delle proteste in cui aveva perso il padre. La ricostruzione del passato si intreccia con un’attualissima indagine sullo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi. Il film, che vede nel cast anche Monica Guerritore e Giacomo Battaglia (eccezionalmente in un ruolo non comico), è stato girato a Reggio Calabria, a Villa San Giovanni e nella comunità calabrese di Toronto.
Vi è poi un discreto numero di pellicole in cui il paesaggio calabrese la fa assolutamente da padrone e può considerarsene a buon diritto il protagonista principale. E’ il caso di “Gente di mare”, la fortunata fiction RAI girata sulla costa tirrenica fra Tropea e Scilla, ma anche di “L’uomo che sognava con le aquile”, con Terence Hill come protagonista, ambientata in Aspromonte e di “La luna e il lago”, storia di amicizia avente per scenario le verdi montagne della Sila Piccola di Catanzaro. Paesaggio e storia sono alla base di un’altra fiction RAI ambientata in Calabria, “Artemisia Sánchez”, tratta dall’omonimo romanzo di Santo Gioffré: nella Seminara del tardo Settecento Artemisia, discendente di una nobile famiglia spagnola, decide di prendere le difese dei braccianti agricoli e di favorire l’innovazione nelle tecniche di produzione dell’olio. Il film è stato girato interamente in Calabria, tra Sibari, Bivongi e Palmi.
Tornando in avanti nel tempo ma con uno spirito simile, non si può non ricordare “Un ragazzo di Calabria” (1987) di Luigi Comencini: il regista racconta una favola moderna sullo sfondo della Reggio Calabria della ricostruzione negli Anni Sessanta, offrendo uno spaccato di una cultura di provincia che va ormai scomparendo. Cast di grandi nomi, da G.M. Volonté a D. Abatantuono.
Anche uno dei connubi più caratteristici della cultura calabrese, il cibo ed il mare, ha trovato posto sul grande schermo: ne “L’abbuffata” (2007) di Mimmo Calopresti si narrano le vicende di tre giovani di Diamante che vogliono realizzare un cortometraggio e, viste le difficoltà di trovare una storia locale degna di nota, contattano Gerard Depardieu che, inaspettatamente, accetta la loro proposta. Giunta nel centro costiero della provincia di Cosenza, la star è accolta da un pranzo luculliano che è la sintesi più evidente dell’ospitalità calabra.
Un’ultima caratteristica delle location cinematografiche in Calabria che vogliamo segnalare è la loro estrema duttilità. Nella fiction “Giuseppe Moscati: l’amore che guarisce”, ad esempio, il centro storico di Cosenza, area oggetto da anni di importanti lavori di valorizzazione e recupero, si è trasformato nella Napoli dell’Ottocento dove visse e operò il medico Giuseppe Moscati, proclamato Santo dalla Chiesa Cattolica, interpretato da Beppe Fiorello. In “Private. Biùtiful Cauntri”, film premiato con il Pardo d’oro e il David di Donatello nel 2004, le campagne di Riace hanno rappresentato i territori occupati nella Striscia di Gaza tra Israele e Palestina: un’opera di grande impegno civile che offre uno spaccato culturale molto dettagliato (i dialoghi sono in arabo, israeliano ed inglese elementare) sullo sfondo di un paesaggio dai tratti severi ed aspri.
Un paesaggio che è divenuto anche luogo della fantasia in “The Vij” del famoso attore e regista Robert Englund, da molti riconosciuto come un maestro del genere fantasy-horror (è lui ad impersonare Freddy Krueger nella serie “Nightmare”). Girato tra Bova e Pentadattilo il film ripercorre la trama della novella “Il Vij” del russo N.V. Gogol’ prediligendo tonalità più cupe e tenebrose.
Il cineturismo in Calabria è ancora agli inizi, ma le premesse sembrano più che valide: mettete insieme tutte queste location cinematografiche ed otterrete un itinerario di tutto rispetto!
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