Eretta nel 1465 e ricostruita nel Seicento, la Chiesa di San Domenico di Taverna è un bell’esempio di architettura barocca già dall’esterno. Le tinte tenui e l’omogeneità dei colori delle pareti esterne, testimonianze del recente restauro, sottolineano ulteriormente la centralità architettonica della struttura. La facciata è caratterizzata da un ampio portale ad arco a tutto sesto e incorniciato da decorazioni e fregi di chiara ispirazione barocca tra cui lesene di diverso stile e grandezza. Ma è all’interno che il rifacimento in epoca barocca appare più evidente. L’ampia navata unica è affiancata da due cappelle laterali ed ornata da ricche decorazioni in stucchi e pietre lavorate che conferiscono la tipica fastosità delle chiese secentesche. Levando lo sguardo verso l’alto è possibile ammirare un soffitto a cassettoni in legno finemente intagliato dagli artigiani del secolo XVII. Probabilmente, però, la vostra attenzione, appena entrati, sarà catturata dagli altari, maestosi e perfettamente in armonia con il resto dell’edificio, o dal gruppo marmoreo settecentesco che raffigura la Madonna col Cristo in una scena che appare una chiara citazione della Pietà michelangiolesca. Di grande rilievo il coro intagliato con figure mostruose, il pulpito sempre in legno intagliato e l’imponente organo. Alle pareti potrete ammirare i 13 quadretti ad olio raffiguranti scene della vita di San Domenico, tutti ornati da una cornice dorata e in stile napoletano settecentesco. La Chiesa e l’annesso Convento sono però celebri per ospitare alcune delle tele più belle di Mattia Preti restaurate nel 1930: “S. Francesco di Paola”, “Cristo Fulminante”, “Il Battista”, “Il Crocifisso”, “Madonna del Rosario”, “Martirio di S. Sebastiano”, “Madonna del Carmelo” e l’Autoritratto dell’artista.
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