Il Castello di Crotone è un bell’esempio di architettura bellica medievale e moderna. Sorge su un’altura tra i due promontori Japigi, Capo Alice e Capo Colonna, in una posizione ideale per dominare le coste del Mar Jonio. Già nell’Alto Medioevo si comprese come l’orografia della Calabria permettesse di edificare la roccaforte in un luogo non troppo distante dal mare, così da accorgersi di un eventuale attacco del nemico, ma neanche troppo vicino, in modo da avere il tempo per organizzare una controffensiva. In principio qui sorgeva un’acropoli, come nella tradizione magnogreca, e non vi era necessità di erigere ulteriori difese oltre a quelle naturali. Le scorrerie dei pirati saraceni del IX secolo, però, indussero i dominatori stranieri a costruire una fortezza che passò dai normanni agli svevi, e da questi agli angioini ed infine agli aragonesi. Sarà proprio sotto gli spagnoli che il Castello assumerà la struttura attuale: le imponenti mura di cinta non sono attorno all’edificio ma circondano l’altura su cui questo sorge, così da massimizzare l’efficacia difensiva, ed hanno una forma quadrata in luogo della precedente pentagonale. Le torri, inoltre, vennero mutate in baluardi, chiaro segno dell’evoluzione delle armi difensive da piombanti a radenti: se amate le strategie di guerra ed il mondo medievale, il castello di Crotone è un serbatoio infinito di informazioni e curiosità. Il fatto che sia detto Castello di Carlo V è dovuto alla carismatica figura di Don Pedro de Toledo che qui soggiornò e indicò le modifiche da apportare: non si ha invece notizia di alcun passaggio dell’imperatore del Sacro Romano Impero. I lavori di ammodernamento indussero purtroppo gli spagnoli ad utilizzare i materiali dell’antica acropoli magnogreca, andata perduta. Dopo essere stato abbandonato nel secolo XIX il Castello è oggi un’area espositiva di 14.400 mq ed ospita la biblioteca ed il museo civico.
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