Nel punto più alto del centro storico di Rende, in provincia di Cosenza, sorge l’antico castello normanno, detto anche il gigante di pietra. Si tratta di una struttura molto imponente, costruita probabilmente nel secolo XI per volere di Boemondo d’Altavilla su disposizione di Roberto il Guiscardo suo padre. La fortezza di Rende costituì ben presto uno dei punti di forza nella strategia difensiva della Valle del Crati: le sue mura di cinta misuravano ben 2 metri di spessore e, grazie anche alle asperità del territorio, resero il castello assolutamente inattaccabile. I normanni evitarono persino di scavare un fossato, come era loro costume (si pensi al castello di Fiumefreddo o a quello di Corigliano Calabro), mentre prestarono particolare attenzione alle torri di guardia, oggi 4 ma in origine forse 5, dotate di numerose feritoie per le armi a lunga gittata. La protezione era garantita anche durante gli assedi più ostinati: presso il cortile venne infatti costruita un’ampia cisterna per la raccolta d’acqua piovana da utilizzarsi in caso di necessità; con il gran caldo di queste zone nella stagione estiva c’è da scommettere che gli assedianti non dovessero avere vita facile! Oltre alla torre centrale, quella più alta, risultavano particolarmente efficaci le due laterali, tanto che l’immagine delle tre torri è ancora oggi il simbolo della città. Il castello di Rende passò poi agli Svevi e da questi agli Angioini, agli Aragonesi ed ai conti Adorno. Nell’età moderna si trasformò in palazzo signorile, divenendo proprietà di illustri casati come gli Alarços de Mendoza e i Magdalone, gli ultimi residenti prima che l’edificio divenisse comunale. Oggi il Castello è la sede del municipio di Rende.
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