Uno dei luoghi di devozione più importanti del centro storico di Rende è rappresentato dal Santuario della Madonna di Costantinopoli, una costruzione seicentesca a croce latina a navata unica in apparenza piuttosto anonima. La denominazione di “santuario” potrebbe far immaginare una struttura imponente: in tal caso si potrebbe rimanere delusi, in quanto la Chiesa è piuttosto scarna se vista dall’esterno. Il valore culturale e sociale di questo santuario è invece considerevole. Si narra, infatti, che a metà Seicento Rende sia stata colpita da un’epidemia di peste che mieté numerose vittime e che, solo qualche anno dopo, un’infestazione di voraci parassiti abbia messo in ginocchio la già fragile economia del borgo: i rendesi acquistarono così la statua della Madonna di Costantinopoli venerata a San Fili la quale, secondo la tradizione, concesse alla popolazione la propria divina protezione. I rendesi, riconoscenti, difesero e ricostruirono la chiesa ogniqualvolta si rese necessario e ne fecero il proprio santuario. All’interno troverete perciò numerosissime opere d’arte degne di nota relative ai secoli XVIII, XIX e XX. Il pittore rendese settecentesco Cristoforo Santanna è autore, tra le altre opere, della “Madonna col Bambino” della cantoria, dell’affresco “Maria Bambina sulle braccia di Sant’Anna” e dell’icona dell’“Immacolata” sull’Altare Maggiore. A suo figlio Giuseppe si deve invece il “Martirio di San Sebastiano”, in cui probabilmente l’autore ha dato al Santo i propri connotati. L’affresco della cupola è opera di Achille Capizzano, altro importante pittore rendese di cui sono conservate anche altri dipinti. Nella ricca galleria d’arte rappresentata dal Santuario della Madonna di Costantinopoli di Rende e dei locali attigui trovano posto anche pregevoli lavori del De Dominicis, del Greco e del Fiore.
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