La Chiesa di San Demetrio Megalomartire è senza dubbio il luogo di culto più importante per il centro italo-albanese che porta il nome del Santo. A san Demetrio Corone, infatti, c’è un’autentica venerazione per il “Grande Martire” del IV secolo che, cresciuto in una nobile famiglia cristiana della Tessalonica, ricevette in dono una fede granitica: nominato proconsole dall’imperatore Massimiano, rifiutò di rinnegare il proprio credo e venne martirizzato a colpi di lancia. Il suo culto lega le comunità arbereshe della Calabria con i grandi paesi ortodossi dell’Est Europeo come la Russia, le Repubbliche Baltiche e la Grecia, dove ha sede la sua tomba, presso la quale si narra avvengano eventi miracolosi come la trasudazione di olio santo dalle sue reliquie. E’ per questo che san Demetrio, oltre che Megalomartire, è detto anche “Mirovlita” (il "miron" è l’olio sacro usato nel rito della Confermazione). L’edificio ha conservato l’impianto originario, risalente al XV secolo, pur con qualche ampliamento apportato due secoli dopo ed alcuni interventi di restauro in tempi recenti. L’esterno è piuttosto sobrio: tutte le forme, compreso il campanile e la cappella della Congrega, sono semplici e piuttosto squadrate, e l’unica concessione all’abbellimento artistico è rappresentata dalle lesene sulla facciata culminanti con un piccolo capitello decorativo. L’interno è caratterizzato da tre navate, sulle cui pareti compaiono stucchi e dipinti raffiguranti scene del Nuovo Testamento, e dall’iconostasi su cui è rappresentata l’Ultima Cena.
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