I ruderi dell’abbazia di Santa Maria del Corazzo si trovano a Carlopoli nella frazione Castagna, a pochi km dall’abitato del paese. Costruita dai monaci benedettini attorno all’anno Mille, l’Abbazia deve il suo nome al vicino fiume Corace, le cui acque vennero a lungo adoperate dai religiosi. A portarla al massimo splendore, architettonico e culturale, furono però i monaci cistercensi, che ne riedificarono gran parte e la ingrandirono sino a farla diventare un punto di riferimento per la vita sociale, economica, culturale e religiosa di tutto il circondario. I Cistercensi, all’epoca del loro insediamento (XII secolo), avevano fondato da poco l’Abbazia della Sambucina presso Luzzi, probabilmente la più importante sul territorio calabrese, di cui quella del Corazzo divenne ben presto la principale filiale. Per comprendere meglio l’importanza sociale di questa struttura, basti pensare che nell’ampio spazio antistante si teneva uno dei più importanti mercati del Catanzarese. Il ruolo culturale dell’abbazia venne ulteriormente accresciuto dalla figura di Gioacchino da Fiore, che qui fu monaco ed abate, benché non rimase a lungo a Carlopoli per via della sua attività di teologo e filosofo. Oggi, di questo maestoso edificio, restano imponenti ruderi che permettono di immaginare la maestosità dell’abbazia e la sua centralità sociale: questa zona, ormai fuori dal centro città, era nel Medioevo l’ingresso principale dell’abitato carlopolese. La visita ai ruderi è totalmente libera e vi consigliamo vivamente di portare con voi una macchina fotografica: oltre alle suggestive strutture architettoniche, infatti, potrete godere di uno splendido panorama sulla valle sottostante.
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