La Grotta del Romito rappresenta un riparo sotto roccia di epoca preistorica che conserva testimonianze riferibili dell’età del paleolitico superiore e conosciute ormai nella letteratura scientifica come le incisioni rupestri del Bos Primigenius, la cui ricostruzione del sito è visibile presso la prima sala del Museo Archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria. Nella parte del settore occidentale del riparo è visibile un masso sulla cui parte liscia si staglia la figura di un bovide di profilo, lunga cm 120, sotto alla quale vi è quella di un analogo bovide, di dimensioni minori. La simbologia delle incisioni rimandano a riti propiziatori di caccia in quanto la sopravvivenza della comunità dipendeva dal buon esito della caccia e vengono datati a 18.500 anni fa. Nel settore orientale invece un altro masso con tratti di linee incise e non figurate. Durante un cantiere archeologico effettuato nel riparo, tra il masso e la parete retrostante, si rinvennero sepolture di inumati risalenti a 10.500 anni fa, oltre al rinvenimento di pietra scheggiata e utensili in uso durante l’età paleolitica.
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