Popoli Arbereshe e Valdesi
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L’Appennino Paolano, nell’area nord-occidentale della Calabria, ospita sul suo territorio due minoranze etniche di grande tradizione e cultura: quella arbereshe (italo-albanese) e quella valdese. L’etnia arbereshe, molto diffusa anche in altre zone della Calabria e dell’Italia meridionale, è ben rappresentata da San Martino di Finita, Cerzeto e Mongrassano, mentre quella valdese è presente a San Vincenzo La Costa e Guardia Piemontese. Sulla venuta dei profughi albanesi in Calabria si hanno notizie dettagliate che permettono di ordinare le ondate migratorie in ben 9 periodi a partire dal XV secolo (l’ultimo dei quali è tuttora in atto), ma lo stesso non può dirsi per i seguaci della Riforma di Pietro Valdo. Dalla seconda metà del secolo XII, quando Pierre Valdes(noto anche come de Vaux e italianizzato in Valdesio o Valdo) cominciò la sua predicazione pubblica, i valdesi non ebbero vita facile e dovettero subire numerose persecuzioni, acuitesi a seguito della scomunica emanata da Papa Lucio III: concentrati soprattutto in Piemonte, i valdesi d’Italia riuscirono per lungo tempo a sfuggire ai molti tentativi di sterminio perpetrati ai loro danni nel corso dei secoli. Ed è proprio al periodo di una di queste ondate repressive che si fa risalire il loro arrivo in Calabria: gli scarsi e talvolta contrastanti documenti, però, non permettono di individuarne con certezza la data. In ogni caso sappiamo che, nonostante lo storico sterminio del 1561, in questa zona dell’odierna provincia di Cosenza la cultura valdese è ancora ben radicata: la popolazione di San Vincenzo e Guardia, pur non praticando più, se non in minima parte, il culto riformato del predicatore francese, ha saputo mantenere usi e costumi tradizionali che, uniti a forti tracce provenzali nel dialetto locale, rendono l’intera area un’isola culturale e linguistica di sicuro interesse.
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